Miopia: due nuovi Laser per evitare bisturi e occhiali

Corriere della sera
Con la tecnica Femto-Lasik meno rischi ed una visione più nitida e stabile nel tempo

In occasione del recente Congresso Europeo di Oftalmologia tenutosi ad Amsterdam erano presenti più di 3.000 chirurghi da tutto il mondo, qui abbiamo incontrato il Dr. Carlo Vanetti, uno dei maggiori esperti italiani di microchirurgia oculare. Il Dott. Vanetti da 15 aa. dirige con i suoi collaboratori Il Centro di Diagnostica e Microchirurgia Oculare di Milano (www.lamiopia.net).

“Durante questo importante congresso internazionale” ci spiega Vanetti, “sono state confermate tutte le buone previsioni che erano state fatte qualche anno fa sull’utilizzo del laser a Femtosecondi accoppiato al Laser ad Eccimeri nel trattamento definitivo dei difetti visivi come miopia, astigmatismo, ipermetropia ed in alcuni casi selezionati anche presbiopia.

” Oggi le casistiche mondiali che riguardano la chirurgia refrattiva hanno ormai superato la decina di milioni di procedure e mostrano brillanti risultati visivi. L’impatto chirurgico è sempre più delicato, preciso, riproducibile tanto da consentire una visione nitida e stabile nel tempo. La tecnica più recente chiamata, Femto- Lasik, prevede l’uso combinato ed in rapida successione sia del laser a Femtosecondi sia del laser ad Eccimeri. Spariscono definitivamente dalla sala operatoria lame e bisturi, tutto avviene con poche gocce di collirio anestetico nel giro di 15/20 minuti. Dopo l’intervento il paziente avverte solo piccoli fastidi in regione oculare che presto scompaiono e la visione viene recuperata rapidamente e si stabilizza dopo 24/48 ore.
Oltre all’atto chirurgico che deve essere eseguito alla perfezione, molto importante è l’attenta selezione preoperatoria dei pazienti da parte del chirurgo perché mediamente solo il 60% degli occhi può essere trattato con successo. Per prima cosa è importante avere più di 20/22 anni con una stabilità confermata del difetto visivo di almeno due anni. Successivamente un’approfondita visita specialistica fornisce al chirurgo esperto tutti gli elementi per individuare la strategia e la tecnica di intervento. “Ogni occhio è un unicum e per questo viene attentamente esaminato con una serie di sofisticate apparecchiature che ne misurano i parametri anatomici e funzionali. Tutto questo ci aiuta a creare una vera e propria impronta digitale di ogni occhio”. Questa massa di dati viene successivamente inserita in un programma computerizzato che calcola in modo virtuale la fattibilità dell’intervento e l’attendibilità del risultato finale.

“Abbandonare occhiali e le lenti a contatto è come riconquistare la libertà in termini di qualità di vita, cosa che può capire fino in fondo solo chi ne è stato schiavo per tanto tempo. ”Per pazienti sopra i 45/50 anni con difetti visivi elevati dove i laser non possono essere utilizzati si applicano con molta attenzione delle tecniche chirurgiche simili a quelle utilizzate per la rimozione della cataratta. In questi casi, sempre con un intervento ambulatoriale in anestesia topica, viene inserita all’interno dell’occhio una lente artificiale che adeguatamente graduata riduce di oltre l’80% il difetto visivo, dando talvolta la possibilità di correggere anche la presbiopia residua.

Intervista a cura di Stefano Cucchiarini