Ancora sul trattamento laser "personalizzato"

B2eyes.com - 16 ottobre 2001
Durante il congresso mondiale di oculistica tenutosi a S.Diego (California), ricercatori e chirurghi di tutto il mondo si sono scambiati esperienze e risultati clinici

Durante il congresso mondiale di oculistica tenutosi a S.Diego (California), ricercatori e chirurghi di tutto il mondo si sono scambiati esperienze e risultati clinici “E’ stato per tutti un momento di confronto molto importante”, ci conferma il Dott. Carlo Vanetti, microchirurgo oculare di Milano e membro della ASCRS (American Society of Cataract and Refractive Surgery).

La principale novità è stata la conferma dei buoni risultati che stanno dando le applicazioni cliniche di due recenti tecniche chirurgiche. La prima interessa buona parte dei miopi, astigmatici ed ipermetropi che si accostano alla chirurgia refrattiva con il laser ad eccimeri. L’integrazione di nuove apparecchiature d’analisi computerizzata come l’aberrometro e il topografo corneale aiutano il chirurgo a pianificare gli interventi in modo sempre più “personalizzato”. Gli innumerevoli dati raccolti compongono una sorte di impronta digitale dell’occhio del paziente consentendo risultati brillanti anche nei casi più delicati e complessi. “ Negli Stati Uniti”, ci conferma la Dott.sa Margherite Mc. Donald di New Orleans, una pioniera della chirurgia refrattiva, “un numero sempre più alto di campioni dello sport si sottopongono con risultati eclatanti a questi interventi. Buona parte dei giocatori di hochey che militano nei Buffalo Sabres o campioni di golf come Tiger Wood, hanno corretto al meglio i loro difetti visivi liberandosi così da occhiali e lenti a contatto.”

“Per i meno giovani e soprattutto per chi viene operato di cataratta,” continua il Dott. Vanetti ''stiamo verificando con sempre maggior successo i risultati delle nuovissime lenti intraoculari 'accomodative'. Questi cristallini artificiali di materiale plastico inseriti nell’occhio operato e ancorati allo stesso legamento sospensore del nostro cristallino, hanno la proprietà di poter essere contratti e rilasciati dal muscolo oculare della messa a fuoco. Questa azione meccanica simula l’accomodazione naturale consentendo in un elevato numero di casi il recupero di una buona visione sia da lontano sia da vicino, evitando molto spesso agli operati l’uso degli occhiali. Queste lenti elastiche e di design particolare non sono ancora applicabili a tutti i pazienti: per ottenere i risultati migliori va quindi necessariamente eseguita una attenta selezione. Ritornare ad avere una vista il più possibile naturale è una vera iniezione di fiducia e sicurezza per le persone più anziane. “Il continuo susseguirsi di novità tecnologiche e il ritmo incessante di aggiornamento richiede che sia riaffermata la centralità e l’importanza dell’etica e del buon senso comune nella pratica medica”, conclude il Dott. Vanetti. Il primo imperativo del chirurgo deve rimanere: “Primo non nuocere”.
(ph.Jim Young/Reuters)