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Congresso SOI, l'itervista all'oculista Carlo Vanetti pubblicata da il Giornale

Il Giornale del 5 dicembre 2006
di Luigi Cucchi

L’oculistica è sempre più vicina al paziente. Il 90 per cento degli interventi non richiede più lunghe degenze ospedaliere in quanto si effettuano solo con anestesia locale e in regime di day hospital o ambulatoriale. Avanza la specializzazione e gli interventi chirurgici sono sempre più sicuri e consentono un recupero tempestivo della vista, superiore a quanto fosse possibile immaginare solo pochi anni orsono. A Milano oltre 3500 medici oculisti si sono riuniti per quattro giorni in occasione del congresso annuale della Società Ofaltmologica italiana (SOI), la più antica Società scientifica italiana

Presenti esperti giunti da tutto il mondo si sono analizzati i risultati e le conferme cliniche di molte ricerche sperimentali. Si è discusso anche dell’impiego delle cellule staminali per la ricostruzione dei tessuti differenziati come quelli che costituiscono l’occhio: la ricerca avanza, ma l’impiego terapeutico deve attendere ancora qualche anno. Incontriamo il dottor Carlo Vanetti per conoscere le più innovative terapie oftalmologiche e le conquiste che hanno reso alcune malattie molto meno aggressive. Vanetti, dopo la laurea e la specializzazione presso l'Universita' di Milano, ha frequentato, negli Stati Uniti, la ''Retina Foundation'' di Boston e a New York il centro di micro chirurgia della cataratta diretto dal dottor Kelmann, oltre al centro di chirurgia refrattiva a la Jolla S.Diego (California). Negli anni ottanta ha introdotto, presso il Pio istituto Oftalmico di Milano, la tecnica dell'impianto di cristallino artificiale negli operati di cataratta. Ha inoltre aperto e sviluppato, come primario, la divisione di oculistica dell'Istituto Clinico Humanitas (1996-2000). Ha eseguito più di 12.000 interventi di microchirurgia della cataratta, trapianti di cornea, glaucoma e trattamento laser per miopia, astigmatismo e ipermetropia. oggi dirige a Milano un avanzato centro oftalmico (www.vedo.net) «Vi sono due momenti in cui i controlli della vista sono fondamentali: il primo verso i 6-7 anni, per conoscere tempestivamente eventuali difetti visivi, il secondo dopo i quarant’anni quando inizia la presbiopia. A quell’età è opportuno anche un controllo accurato della pressione dell’occhio che, se aumenta in modo eccessivo, può portare al glaucoma con dei danni visivi permanenti. E’una patologia che colpisce l’1,5 per cento della popolazione. Una diagnosi tempestiva consente cure farmacologiche adeguate e nei casi refrattari il trattamento con il laser o la chirurgia minivasiva, in anestesia locale. L’analisi del fondo oculare è importante anche per conoscere la situazione dei piccoli vasi sanguigni». Quali sono le più diffuse patologie che coinvolgono la vista? «Negli Stati Uniti le cause accertate di riduzione permanente della visione sono dovute nel 12,5 % al glaucoma , nel 11,7alla degenerazione maculare ,nell’8,3 a cataratte non ancora operate, nel 7% a danni al nervo ottico e nel 6,6% per retinopatia diabetica . Queste patologie che portano ad oltre il 50% di riduzione della visione si manifestano anche con proporzioni simili in Europa. La cataratta, cioè la progressiva disidratazione della lente all’interno dell’occhio, è in grande crescita con l’invecchiamento della popolazione. Già nell’antichità si cercava di abbattere con un ago il cristallino facendolo cadere nella cavità vitreale. Le gravi reazioni infiammatorie portavano spesso alla cecità. Oggi questo intervento chirurgico è semplice e tra i più sicuri: se ne eseguono ogni anno in Italia oltre 600mila, non esiste altra operazione chirurgica così frequente. Un tempo l’incisione per togliere il cristallino che non veniva sostituito era di un centimetro, richiedeva l’impiego di punti di sutura e la degenza era ospedaliera. Oggi è un intervento indolore eseguito in ambulatorio. L’incisione è di 2,5 millimetri e l’anestesia impiega solo qualche goccia di collirio. Il cristallino viene rotto con una sonda ad ultrasuoni e poi aspirato e sostituito da un cristallino artificiale . nel miope e nell’ipermetrope l’intervento di cataratta puo' correggere almeno l’80 per cento del difetto visivo.agli ultrasuoni, oggi si può accoppiare un sistema di frammentazione rotante che riduce di molto l’effetto termico. Le lenti intraoculari hanno poi dei filtri anti raggi ultravioletti che evitano l’invecchiamento retinico. Vi sono lenti asferiche che permettono di ottenere prestazioni visive da lontano molto buone in condizioni avverse, buio, nebbia, scarsa illuminazione». La Food and Drug Administration ha riconosciuto che queste lenti aumentano la sicurezza durante la guida. Vi sono inoltre lenti bifocali che permettono, in alcuni pazienti selezionati, di mettere a fuoco sia da lontano sia da vicino. E’ solo da due-tre anni che queste lenti sono impiegate con ottimi risultati. «L’intervento di cataratta oggi è in grado di correggere anche difetti visivi elevati come miopia ed ipermetropia dove la chirurgia con il laser ad eccimeri per limiti tecnici si deve fermare», afferma Vanetti.

Principali patologie

Cataratta
Anestesia locale con collirio, microchirurgia senza punti di sutura, facoemulsificazione ad ultrasuoni della cataratta, tecnica con getto ad acqua, lenti intraoculari pieghevoli, multifocali, il recupero visivo
Miopia
È un difetto di refrazione che provoca una visione sfocata da lontano, mentre la visione da vicino è buona. Questo vizio refrattivo è dovuto alla eccessiva lunghezza del bulbo oculare ed al fatto che le immagini vanno così a fuoco prima della retina.
Sindrome dell'occhio secco
Sotto questa voce sono raccolti una serie di mal funzionamenti del complesso sistema di idratazione dell'occhio che in termini più scientifici vengono chiamati dislacrimie
Glaucoma
la nuova microchirurgia non perforante, l'uso dei laser Argon e Yag nel trattamento della ipertensione intraoculare. Diagnosi precoce - la terapia topica con colliri - quando si rende necessario l'intervento

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